Uomo politico e scrittore romano. Fu collaboratore di Giulio Cesare, col quale
combatté nelle Gallie e, durante la guerra civile, in Spagna e in Siria.
Designato console nel 43, per quanto fedele alla causa dell'amico, mantenne
cordiali contatti con Cicerone, e dopo l'uccisione di Cesare, pur evitando le
violente rappresaglie propugnate da Lepido e da Antonio, tenne sempre un
atteggiamento ostile verso i congiurati. Trovò la morte eseguendo gli
ordini del senato contro Marco Antonio, accampatosi presso Modena, e da lui
assalito insieme ad Ottaviano. Quasi certamente portò a termine l'ottavo
libro del
De bello gallico di Giulio Cesare; da alcuni è ritenuto
l'autore del
Bellum Alexandrinum (90 circa a.C. - Modena 43 a.C.).